Il documento più importante al Brookings Panel è stato probabilmente “Krueger et al sulla disoccupazione di lunga durata“, che ha sostanzialmente confermato quello che stiamo apprendendo da una serie di fonti: è davvero difficile ottenere che i datori di lavoro prendano in considerazione persone che sono state senza lavoro per un periodo prolungato, in modo che qualsiasi aumento sostenuto della disoccupazione di lunga durata tende a diventare permanente.
Il modo migliore per evitare questo esito, allora, è quello di evitare prolungati periodi di elevata disoccupazione.
Quindi permettetemi di fare l’ovvio punto, giusto nel caso a qualcuno fosse sfuggito: il “pivot” del 2010 – quando tutti i Very Serious People hanno deciso che il pericolo del debito prevaleva su ogni qualsiasi preoccupazione per la creazione di posti di lavoro – è stato un disastro totale, economico e umano. E’ stato anche un disastro in termini di bilancio, perché un’economia depressa permanentemente costerà molto più del reddito che è stato salvato tagliando il deficit di una piccola percentuale del PIL nel breve termine.
Ora, si potrebbe pensare che questo post doveva essere intitolato L’Errore del 2010 – ma che sarebbe stato opportuno solo se si fosse trattato veramente di un errore onesto. Non lo era. Alcuni dei fautori dell’austerità stavano consapevolmente sfruttando il panico da deficit per promuovere un’agenda conservatrice, alcuni stavano scivolando nel rimprovero al deficit piuttosto che fare i conti con i nostri problemi reali, perché erano a loro agio, alcuni stavano solo andandosene in giro, dicendo quello che tutti gli altri dicevano. Quasi nessuno nel campo del rimprovero al deficit s’è impegnato nel pensiero duro e in un’attenta valutazione delle prove.
E milioni di persone staranno ancora pagando il prezzo di tale disinvolta irresponsabilità per molti anni a venire.
Paul Krugman © The New York Times
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