La ricaduta

Proprio come in Grecia, Portogallo e Spagna, a dispetto dei sacrifici “lacrime e sangue” imposti alla popolazione, anche in Italia la situazione continua a peggiorare. Lo spread ha ripreso a salire, incurante di Monti e del suo governo tecnico, la disoccupazione galoppa e l’indice dei suicidi tra i lavoratori licenziati e i piccoli imprenditori in fallimento sale pericolosamente.

Grecia e Portogallo sono già fallite di fatto. Le loro economie commissariate, sono tenute in vita dai prestiti dell’Europa e del FMI. La Spagna, nonostante il nuovo governo conservatore e le sue misure di austerity, non riesce a far aumentare il PIL, che anzi si contrae del 1,7%. La disoccupazione è arrivata al 23%, malgrado (o forse grazie a) i licenziamenti facili voluti dal governo Rajoy, e il suo spread ha superato i 400 punti, tanto che Citigroup prevede il ricorso ai prestiti UE e FMI, proprio come Grecia e Portogallo.

Sullo spread portoghese è meglio stendere un velo pietoso, giunto ormai a 1.270 punti. Mentre la Grecia è da tempo esclusa dai mercati dei titoli pubblici, e la sua situazione è talmente peggiorata che l’UNICEF rende noto che mezzo milione di bambini vive sotto la soglia di povertà, con la percentuale più alta di bambini sottopeso dei paesi OCSE.

Io non sono un economista, ma con il semplice buon senso mi sento di affermare che le cure somministrate da questi moderni cerusici stanno uccidendo il malato, al pari dei salassi somministrati dai medici medioevali ai pazienti anemici. La BCE ha prestato più di mille miliardi di euro alle banche ad un tasso dell’un per cento, ma le banche li usano, in parte per comprare titoli pubblici ad un interesse ben più alto, e in parte non li usano affatto, tenendoli in deposito presso la stessa BCE, guardandosi bene dall’immetterli nel circuito economico, che soffre sempre più di “credit crunch”.

La Germania teme, a ragione, di doversi far carico dei debiti altrui, causati dalla dissipazione di politici inetti e corrotti che hanno governato i paesi periferici della UE. Tuttavia, la sua economia continua a beneficiare del basso livello di cambio dell’euro e delle sue esportazioni nel mercato europeo. Vero che sono prodotti mediamente migliori, ma in assenza di correttivi, la Germania è destinata a fagocitare tutte le industrie dei paesi in crisi, non potendo questi più difendersi con dazi e svalutazioni.

La Gran Bretagna sembra cavarsela apparentemente un po’ meglio. Avendo rifiutato di sottostare ai dictat tedeschi, e grazie alla sua sovranità monetaria, la Banca d’Inghilterra continua a stampare sterline per comprare debito pubblico inglese, così come del resto sta facendo la FED. Ma in questo modo si continua ad alimentare la crescita infinita del debito, con potenziali effetti catastrofici.

Anche Cina e Brasile hanno rallentato la loro corsa, come conseguenza della contrazione dei mercati esteri, e l’intera economia mondiale sta entrando in una nuova fase recessiva, concretizzando così la previsione di un andamento a “W” della crisi (double dip), avanzata da diversi economisti all’indomani dello scoppio della bolla dei mutui subprime negli USA e riproposta di recente da Lakshman Achuthan, fondatore del Economic Cycle Research Institute.

In particolare per l’Italia questo secondo colpo trova un’economia fragile e debilitata, in un tessuto sociale fortemente impoverito, che ha dovuto far fronte con il risparmio accumulato dalle famiglie alla contrazione dei redditi e all’aumento dei prezzi di questi ultimi tre anni. Al pari di una grave malattia, una ricaduta è ancora più pericolosa per il malato debilitato. Servirebbero molte vitamine e proteine, ma questi dottori (che non ci siamo scelti) continuano a prescriverci salassi ed antibiotici.

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Pubblicato da Rosso Malpelo

Libero pensatore