Le implicazioni della parità con il dollaro

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La fenomenale discesa del cambio euro-dollaro, ormai giunto alla parità, è senza dubbio frutto di un accordo politico tra le due sponde dell’Atlantico, senza il quale difficilmente gli USA avrebbero lasciato apprezzare così tanto in breve tempo la loro valuta sull’euro.

Se la parità tra le due divise fosse mantenuta dalle rispettive banche centrali, di fatto verrebbe a crearsi un’unica moneta per un mercato di quasi 700 milioni di individui, tra l’altro con i redditi più alti e la concentrazione maggiore di ricchezza industriale e commerciale del mondo. Un moloch economico in grado di condizionare pesantemente l’economia di ogni altro paese che cercasse di difendere il proprio complesso economico-industriale attraverso una favorevole politica monetaria. Come stanno dolorosamente sperimentando Svizzera, Svezia e Danimarca, costrette a rivalutare pesantemente le proprie monete per non essere sommerse di euro, ma così facendo devono accettare una diminuzione delle esportazioni e conseguentemente dell’occupazione.

Proprio come l’introduzione dell’euro, che è stata scientemente attuata per forzare l’unità europea, seppure in mancanza dei necessari presupposti teorici, così ora l’unione valutaria di fatto tra USA ed UE porterà necessariamente a forzare l’adesione al TTIP anche ai più recalcitranti.

Il Capitalismo Imperiale sta serrando i ranghi all’interno del proprio campo, che significa il controllo completo delle economie, dei governi e dell’informazione in tutti i paesi che a questo campo – volenti o nolenti – appartengono. La Grande Crisi del 2007 ha per un attimo fatto riapparire il fantasma di Marx e della sua profezia sul crollo del capitalismo. La reazione allo spavento preso è stata però fulminea e totale. Si è creato dal nulla un fiume di denaro per sostenere la carta straccia dei derivati sui subprime. Si è trasferito l’enorme debito privato accumulatosi sulle spalle degli stati, facendo dei contribuenti dei debitori a vita. Si è dato vita a governi di tecnocrati meri esecutori di politiche decise altrove, depotenziando al contempo la democrazia, subordinandola all’interesse economico. Si è aumentato il controllo sull’informazione dei media più diffusi, attraverso il potere del denaro, al fine di diffondere un Pensiero Unico a cui non vi possono essere alternative. Ed intanto ci si prepara alla guerra.

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Pubblicato da Rosso Malpelo

Libero pensatore