Opacità e carenze tecniche di Grillo e Casaleggio associati

casaleggio-grilloBeppe Grillo e Gianroberto Casaleggio hanno il grande merito di aver introdotto un metodo democratico fortemente innovativo per le decisioni politiche e la selezione dei rappresentanti del loro movimento politico, basato sulla rete, che consente agli iscritti di partecipare ed influire molto più che nei partiti politici tradizionali, i quali, nella totalità dei casi, procedono verticisticamente per ciò che riguarda le scelte importanti, e tramite cooptazione per la selezione della classe dirigente e dei rappresentanti, se si esclude il caso isolato delle primarie per la parziale scelta dei candidati del PD alle scorse elezioni politiche.

Detto ciò, è però innegabile che le piattaforme informatiche usate dal M5S stiano mostrando tutti i loro limiti con il crescere del consenso e degli iscritti, attirandosi critiche in una discreta parte di interventi sul blog di Grillo. Se le carenze evidenziate da tali strumenti potevano essere giustificate nella fase d’avvio, ora rischiano di essere percepite come volutamente limitanti dell’effettiva partecipazione, nonché di rappresentare la foglia di fico che nasconde le opacità dietro le scelte cruciali del Movimento.

La piattaforma web adottata dal M5S è costituita essenzialmente dal portale www.movimento5stelle.it e dal cosiddetto sistema operativo per le votazioni online, www.sistemaoperativom5s.it, presumibilmente progettate e gestite dalla Casaleggio Associati, che possiede le competenze tecniche e la struttura per il suo sviluppo, oltre a gestire il blog di Grillo, il cui rendimento si aggira sui 300.000 dollari annui di pubblicità. Cifra non stratosferica, ma che giustifica un certo livello d’investimento tecnico.

Strumento essenziale per la formazione delle proposte online è senz’altro il forum, all’interno del portale movimento5stelle.it, che risulta obbiettivamente al di sotto degli standard di quasi tutti i forum di ultima generazione disponibili su internet. Le sue principali lacune, possono essere così riassunte:

  • Carente formattazione del testo
  • Assenza di una funzione di ricerca avanzata nelle discussioni e negli interventi passati
  • Impossibilità di incorporare immagini, link e video
  • Reputazione degli utenti
  • Organizzazione più razionale delle proposte
  • Messaggistica privata fra gli utenti
  • Storico degli interventi postati da ogni singolo utente 
  • Visibilità temporale limitata delle discussioni, dal momento che vengono sostituite continuamente da nuove, riducendone drasticamente il periodo di visibilità
  • Inserimento delle risposte ai post basato su Disquis, servizio web nato per la gestione dei commenti nei blog, che mal si adatta ai forum
  • Assenza di moderazione degli interventi, che lascia libero spazio a troll, flame e spam
  • Difficoltà di contatto con lo staff

Lacune ampiamente criticate nelle discussioni di diversi iscritti, che hanno pure ricevuto un elevato consenso, senza tuttavia produrre alcun miglioramento. Alla fine tali carenze rendono questo strumento del tutto inefficace ad elaborare proposte concrete e condivise, ed alla affermazione di iscritti maggiormente capaci e ferrati.

Un’ulteriore pessima prova tecnica del sistemaoperativom5s.it è stata fornita durante le recentissime parlamentarie europee, per la selezione dei candidati del M5S alle elezioni del prossimo 25 maggio. Molti iscritti hanno lamentato problemi tecnici nell’esprimere il proprio voto, altri ancora non hanno neppure ricevuto la mail che avvisava l’avvio delle votazioni, pagine del profilo dei candidati contenenti errori di visualizzazione o comunque non corrispondenti a quanto da essi inserito, ed altre anomalie ancora.

Le regole stabilite consentivano a tutti gli iscritti precedentemente il 31/12/2012, in possesso dei requisiti richiesti (non meno di 25 anni d‘età, non diffidati, non svolgenti carica elettiva e non facenti parte di una lista partecipante alle elezioni amministrative 2014 certificata o in via di certificazione, non appartenenza allo staff del blog o dei parlamentari o della Casaleggio Associati) di candidarsi online, predisponendo una pagina di profilo personale costituita, come nelle passate parlamentarie, da nome e cognome, età, professione, luogo di residenza, foto in miniatura e due campi di testo libero, denominati rispettivamente Curriculum Vitae e Dichiarazione d’intenti, di 2000 caratteri max ciascuno. Inoltre potevano essere inseriti 3 collegamenti a social network (Facebook, Twitter, Linkedin), i collegamenti al Meetup d’appartenenza e ad un sito web personale, ed infine anche un video precedentemente caricato su Youtube.

La selezione è avvenuta in due turni di votazione online. Nel primo turno, tutti gli iscritti al M5S di ciascuna regione potevano votare i candidati di quella regione, esprimendo tre preferenze. Il candidato con il maggior numero di preferenze di ciascuna regione è entrato di diritto nelle liste ufficiali del Movimento. Gli altri candidati sono andati al secondo turno di votazione, in ragione delle preferenze raccolte, nel quale si è votato a livello di circoscrizione. Le circoscrizioni per le elezioni europee sono 5 e ciascuna raggruppa più regioni. Le liste dei candidati del secondo turno erano numericamente diverse: 30 per la circoscrizione Nord Ovest (Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Piemonte), 18 per la circoscrizione Nord Est (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto), 20 per la circoscrizione Centro (Lazio, Marche, Toscana, Umbria), 24 per la circoscrizione Meridionale (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia), 12 per la circoscrizione Insulare (Sardegna, Sicilia).

Gran parte delle critiche espresse dagli aderenti hanno riguardato la fretta con cui si è svolta la consultazione. Sono stati concessi solo due giorni di tempo per decidere di candidarsi e preparare la pagina del proprio profilo sul SistemaoperativoM5S, prima dell’avvio del primo turno di votazione online. Ma tale preavviso non è stato precedentemente reso noto da Grillo. La votazione s’è dunque svolta a sorpresa durante l’arco di 12 ore, previa mail di invito agli aventi diritto al voto (iscritti con documento certificato prima del 20/3/2014) ad esprimere tre preferenze sulla base dei profili di centinaia di candidati largamente incompleti o appena abbozzati o con errori di visualizzazione. Nonostante ciò sono risultati maggiormente votati molti candidati con la pagina del proprio profilo mancante o estremamente carente.

E’ ovvio che tale criterio sia stato pensato per premiare la fedeltà dei candidati ed il loro attivismo presso i Meetup, piuttosto che le effettive competenze e capacità dei candidati, dal momento che si è facilitata l’affermazione di esponenti dei Meetup locali più numericamente consistenti e coesi al loro interno, in grado di mobilitarsi velocemente per convergere sul proprio candidato (probabilmente già prestabilito). Infatti si riscontra una certa corrispondenza tra la consistenza numerica dei Meetup d’appartenenza dei candidati passati al primo turno e le preferenze raccolte. In pratica non c’era nessuna possibilità di passare per chi non fosse appoggiato da un Meetup consistente.

Criterio che ha favorito anche nella formazione delle liste per il secondo turno i candidati appoggiati dai Meetup più forti, confluiti poi nella lista della circoscrizione, al cui interno potevano essere scelti i restanti candidati da inserire nella lista ufficiale del M5S alle prossime elezioni europee, sempre tramite 3 preferenze. Per rendere più opaco il meccanismo, le liste per il secondo turno di votazioni sono state composte senza prima pubblicare i risultati completi del primo turno. Infine, non è stato preventivamente reso noto l’ente terzo di certificazione.

E’ chiaro che rispetto alla cooptazione operata dalle segreterie degli altri partiti, pur con tutti i suoi limiti, il sistema voluto da Grillo e Casaleggio rappresenta un passo in avanti. Tuttavia sarebbe stato più onesto e trasparente chiarire apertamente il criterio adottato per la selezione dei candidati, senza lasciar illudere gli oltre 5.000 iscritti a cui è stata data la possibilità di candidarsi, di avere una qualche chance reale di entrare, in base al proprio curriculum, nelle liste del M5S. In quest’occasione c’è stato un aggiramento un po’ machiavellico della regola “ognuno vale uno”, che ha prodotto molti interventi inviperiti sul blog di Grillo da parte di iscritti e simpatizzanti che si sono sentiti presi in giro. Sensazione rafforzata anche dalla sospensione e successiva ripetizione delle votazioni del secondo turno, “a causa di un inserimento non conforme dei candidati nelle liste”, come postato da Grillo, e i cui risultati definitivi sono stati resi pubblici mezza giornata dopo la chiusura delle operazioni di voto.

In conclusione, l’esperimento di democrazia in rete che il M5S ha posto in essere potrebbe essere tecnicamente interessante anche per i giganti del web, che certamente posseggono i mezzi per sviluppare una piattaforma maggiormente trasparente, funzionale ed efficiente, forse anche a costo zero per il Movimento. Ma ciò significherebbe togliere il giocattolo dalle mani della Casaleggio Associati.

Un’ultima annotazione: gli eletti all’europarlamento del M5S si impegnano, tra l’altro, a prescegliere i due assistenti previsti per ciascun eurodeputato, tra quelli preventivamente selezionati da Grillo e Casaleggio, che svolgeranno anche funzioni di raccordo tra gli eletti e il blog di Grillo. Non c’è che dire, a questo giro Grillo e Casaleggio hanno preso le loro brave contromisure, dopo la prima esperienza nel Parlamento italiano.

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Pubblicato da Rosso Malpelo

Libero pensatore