Quei due fratelli musulmani ed il loro complice

ParisattakMi suona particolarmente stonato quel’11 settembre dell’Europa, rilanciato da molti media in questi momenti. Innanzi tutto perché nell’attentato alle Twin Towers perirono 3000 persone, mentre i recenti episodi di terrorismo a Parigi hanno causato una ventina di vittime, attentatori inclusi. Poi perché ci sono i precedenti alla stazione della metro di Atocha a Madrid nel 2004, con 191 vittime e 2000 feriti, e quelli di Londra nel 2005, costati la vita a 55 persone oltre a diverse centinaia di feriti. Pertanto gli attentati di Parigi, esecrabili come ogni altro gesto terroristico, si collocano ad un livello decisamente inferiore ai precedenti.

Definire attacco alla Francia ed all’Europa, l’azione di uno sparuto commando, votato al martirio quanto impreparato nell’esecuzione (sbagliano addirittura indirizzo) e nella fuga (dimenticano la patente nell’auto), capace solo di premere il grilletto di armi d’assalto e far fuoco nel mucchio e di dare il colpo di grazia ad un agente ferito a terra, forse è esagerato. Aiutati dalla sorte (?), tre soli uomini hanno fatto più danni di quanto il loro livello di organizzazione avrebbe consentito. Ma ritenere che una nazione di 66 milioni di individui possa davvero sentirsi minacciata da un commando di tre fanatici armati di mitra, è un prodigio che solo i media riescono ad ottenere.

Massima solidarietà per le tutte vittime parigine, quelle assolutamente incolpevoli ed ignare, gli agenti che facevano il loro lavoro, e i redattori di Charlie Hebdo, che pur esercitando legittimamente il diritto di satira, erano ben consapevoli di attirarsi l’odio dei fanatici. Non a caso le loro vignette non sono mai state pubblicate negli USA, la cui legge proibisce offese a razze e religioni.

Anche noi ne sappiamo qualcosa degli effetti della satira sull’Islam inscenata dall’allora ministro Calderoli, mostrando la maglietta con le vignette satiriche danesi su Maometto, che provocarono proteste e tumulti davanti alla nostra ambasciata di Bengasi, con 11 morti. Non furono in molti quelli disposti a solidarizzare con Calderoli a difesa della sua libertà di offendere il Profeta altrui.

Il martirio cercato (ed accordato dalle autorità) di quei tre fanatici cittadini francesi, porterà in regalo a noi europei il rafforzamento dei controlli e la dilatazione di poteri e mezzi di Erogendfor. Inoltre dirotterà per un po’ la paura della gente dalla crisi economica al terrore per la guerra in casa, peggiorando i già difficili rapporti con le comunità di immigrati.

Bel risultato, non c’è che dire.

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Pubblicato da Rosso Malpelo

Libero pensatore