Sono tornato (in un crescente disordine globale)

Donald TrumpDopo quasi due anni di silenzio eccomi di nuovo qui. Per tranquillizzare i miei (pochi) lettori, sono ancora vivo nonostante la reazione avversa al vaccino Astrazeneca che per poco non mi mandava all’altro mondo e, un anno e mezzo dopo, il Covid stesso che mi ha costretto in ospedale per 35 lunghi giorni, di cui 15 in terapia intensiva, a Rio de Janeiro nel periodo natalizio. Fortuna che avevo l’assicurazione che ha pagato la retta stratosferica di uno dei migliori ospedali di Rio e mi ha rimpatriato con un volo sanitario. Insomma, non mi sono fatto mancare nulla, ma sono ancora vivo. Evidentemente devo avere la pelle dura.

Oltre alle mie vicissitudini, in questi ultimi due anni sono accadute molte cose e purtroppo quasi tutte negative. Partiamo dall’esacerbarsi della guerra in Ucraina che è arrivata ormai al terzo anno di durata, con il coinvolgimento sempre maggiore della NATO e centinaia di migliaia di morti sul campo, russofobia dilagante in Europa e nuova corsa agli armamenti. Proseguendo con la distruzione di Gaza ed il genocidio dei palestinesi da parte di Israele che, in una tragica nemesi storica, vede la trasformazione della maggioranza del suo popolo ebraico, da vittima a carnefice nel sogno di una Grande Israele. In Italia la destra ha vinto le elezioni e la post fascista Giorgia Meloni è diventata la prima Presidente del Consiglio donna nella nostra storia, passando disinvoltamente da posizioni sovraniste e filo putiniane al normale servilismo atlantista che accomuna quasi tutti i governi della Repubblica (ma in un paese con un centinaio di basi militari straniere ci può essere un governo sovranista?), nonché riallinearsi ai desiderata di Bruxelles, che nel frattempo ha visto il rinnovo del mandato di Presidente della Commissione ad una Ursula von der Layen sempre più guerrafondaia. In una Unione Europea decisamente in declino grazie alle scelte politiche dei suoi governanti (tedeschi), di rigore di bilancio ed orientate all’esportazione, ora invece si possono spendere centinaia di miliardi in armamenti senza vincoli di bilancio, cosa che non si è mai potuta fare per aumentare i salari (e quindi i consumi interni) o per il welfare (sanità, istruzione, trasporti, case, etc.). Mentre i costi energetici salgono alle stelle grazie alle autolesionistiche sanzioni alla Russia, le imprese chiudono o si trasferiscono, la Germania, grande sconfitta della guerra in Ucraina, sta in recessione da due anni e gli USA ci impongono di acquistare il loro gas e le loro armi, cercasi giovani poliglotti per il costituendo esercito europeo, in grado di capire gli ordini in tutte le lingue dell’Unione e pronti ad immolarsi per l’Europa sempre contro i russi cattivi.

Infine l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, che altro non è che il frutto delle convulsioni di un impero e del capitalismo finanziario che ne è alla base, giunto ormai al suo capolinea storico. Una faida tra oligarchi terrorizzati dal sorpasso cinese si è intersecata con il diffuso malessere della maggioranza degli americani, sempre più impoveriti ed orfani del loro sogno, prime vittime di quel capitalismo che prometteva benessere crescente per tutti ed invece non ha fatto altro che estrarre ricchezza da ogni risorsa, umana o naturale che sia, del pianeta, perché (come ho già scritto varie volte) ci ha trasformati in una neoplasia maligna della Terra e come ogni tumore, non può che crescere fino alla distruzione dell’organismo nel quale si è sviluppato. Questo presidente, un po’ pazzo lucido, sta mettendo a soqquadro la politica e l’establishment americani e non solo, tuttavia ricordo che nel suo primo mandato è stato l’unico tra i recenti presidenti a non fare guerre. Ci farà divertire, o forse soffrire. Lo vedremo nei prossimi mesi. Di sicuro se metterà in atto i dazi minacciati, sarà la dissoluzione della UE.

Ma tutto questo e molto altro viene scritto ogni giorno da tanti più bravi di me in rete, per questo ho preferito leggere anziché scrivere.

 

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Pubblicato da Rosso Malpelo

Libero pensatore