Io speriamo che me la cavo

svizzera

Dunque siamo all’epilogo. L’economia è in caduta libera da troppo tempo e gli effetti hanno toccato la maggioranza degli italiani che, con sempre meno denaro in tasca, scivolano fatalmente nell’indigenza dopo aver a lungo stretto la cinghia e fatto sacrifici per rimanere a galla.

La gente, le imprese, le banche e gli enti locali sono in sofferenza. Lo Stato non riesce a pagare i suoi creditori e le insolvenze si propagano a cascata. Il lavoro svanisce e la disoccupazione non accenna a regredire, aumentando inesorabilmente, mese dopo mese, mentre le agenzie di rating continuano a declassarci.

A tutto ciò s’è aggiunta la gravissima crisi politico-istituzionale, che alla vigilia dell’apertura del nuovo Parlamento, non lascia presagire altro che una nuova tornata elettorale, precisamente come accaduto lo scorso anno in Grecia.

Nel frattempo il governo Monti, dimissionario da dicembre, resta in carica per l’ordinaria amministrazione, offrendo così la sponda a Draghi per contenere lo spread dei nostri titoli, senza che la cancelliera Merkel abbia da ridire, essendo Monti il suo uomo a Roma.

Va da se che questa situazione non possa andare avanti indefinitamente. Verrà il giorno che l’opera di contenimento della BCE s’interromperà e l’Italia, senza un governo legittimo, sarà costretta a chiedere aiuto al MES, subendo il conseguente commissariamento da parte della solita Troika, che imporrà ulteriore austerità.

Quel giorno tutto sarà perduto davvero, anche la convivenza pacifica.

E’ per questo che ho deciso d’andarmene via dall‘Italia, un attimo prima della fine. Per questo e per le crescenti difficoltà lavorative, che includono un sensibile aumento del rischio di non venir pagati a fine lavoro.

La prossima settimana mi trasferirò a Zurigo, per scambiare le mie trentennali competenze ed esperienze con un salario più che allettante, e vivere dignitosamente in un contesto sociale e ambientale tra i migliori al mondo, forte di una secolare pacifica neutralità.

Il blog continuerà, ma da un altro punto d’osservazione.

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Pubblicato da Rosso Malpelo

Libero pensatore

Una risposta a “Io speriamo che me la cavo”

  1. …..da parte della solita Troika, che imporrà ulteriore austerità….
    nella lingua italiana la K non esiste……

    A parte gli scherzi io in Svizzera civivo da 40 anni, ma mai e poi mai andrei ad abitare nella parte tedesca, bisogna essere proprio disperati, auguri e coraggio.

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