La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza

Scrivo sempre meno perché sempre meno ho voglia di condividere le mie umili riflessioni. Questo blog non è interattivo, non voglio dibattere le opinioni dei lettori, non perché le disprezzi, bensì per l’inadeguatezza del mezzo per un vero confronto di idee. Magari un forum sarebbe più efficace in tal senso. Ma tant’è.

Forse scrivo per chiarire a me stesso dei concetti grezzi, come delle sensazioni fugaci che ho al riguardo di avvenimenti dell’attualità. Inizialmente scrivevo di cose economiche pur senza averne nessuna competenza, anche se è proprio grazie alla loro competenza economica che lor Signori Ricchi si arricchiscono sempre di più mentre il resto della gente ignorante in materia s’impoverisce e vede continuamente aggrediti diritti e salari.

Ma se fosse semplicemente così, si tratterebbe della vecchia lotta di classe e un giorno la classe subordinata potrebbe anche ribaltare il tavolo. In realtà allo sfruttamento dei neo-plebei da parte dei neo-patrizi si sovrappone il controllo delle menti che permette ai pochi di comandare sui molti senza più ricorrere alla violenza repressiva continua, come accadeva un tempo. Ora TV, giornali e internet valgono più di centurie e regimenti, basta solo ripetere all’infinito ciò che viene deciso in alto loco e instillare la paura a dosi progressive per manipolare milioni di persone ed ottenerne il remissivo consenso. Qualcuno lo ha definito Bispensiero.

C’è voluta la paura del terrorismo, seguita dalla paura della crisi e della miseria per farci accettare il controllo capillare delle nostre vite e la riduzione dei nostri diritti, sovente conquistati a caro prezzo da chi ci ha preceduto.

Ora ci sono la paura della pandemia e lo stato emergenziale ad agevolare un altro giro di vite e disciplinare ulteriormente cittadini e lavoratori. Il virus proveniente da Wuhan si è rivelato essere una manna per il Potere, sia esso democratico e liberale che despotico e autoritario, non fa differenza.

Si è rivelato una manna anche per Big Pharma che, già ricchissima e potente, ha usufruito di enormi finanziamenti pubblici per sviluppare (troppo) in fretta i vaccini che poi sono stati venduti ai governi con una clausola vessatoria che esonera le case farmaceutiche dalle conseguenze legali per gli effetti indesiderati dei vaccini. E quegli stessi governi, quasi sempre espressione del potere economico (vedasi l’accoglienza trionfale del nostro presidente del Consiglio Mario Draghi all’assemblea di Confindustria), hanno scaricato sui cittadini rischi ed oneri, decretando la non obbligatorietà della vaccinazione (perché? l’antipolio e l’antivaiolosa non erano forse obbligatori?), salvo poi rendere impossibile la vita a chi non si vaccina. Però se ti vaccini devi firmare il consenso informato e accettarne i rischi. Ecco che un centinaio di migliaia di persone che hanno avuto “reazioni avverse” con la prima dose di vaccino (tra le quali – ahimè – posso annoverare anche me), non hanno diritto di fare la stessa vita degli altri. Così come non ne hanno diritto studenti e lavoratori stranieri che si sono vaccinati al loro paese con un vaccino non riconosciuto dalla UE. Sarebbe come dire che il servizio militare non è obbligatorio, ma se non lo vuoi fare, o l’hai fatto in un altro paese, o non sei in grado di farlo, non hai diritto ad una vita normale. In pratica si viene puniti pur senza aver infranto alcuna regola.

Mi piange il cuore vedere quelli che si definiscono fascisti (come se un regime fascista non avrebbe imposto queste ed altre misure ancor più liberticide) lottare contro il Sistema. Una volta, quasi mezzo secolo fa, era la sinistra a scendere in piazza e lottare contro il Sistema, rifiutando l’omologazione conformista. Ma ormai la sinistra è organica al Sistema e noi viviamo nella peggiore concretizzazione della realtà immaginata da Orwell nel suo capolavoro 1984. La neolingua ha cambiato il senso delle parole destra e sinistra, borghesi e proletari. Oramai per il Sistema siamo tutti borghesi ed il proletariato non esiste più (ecco perché io preferisco parlare di patrizi e plebei).

La qualità di una democrazia si misura dalla tutela delle minoranze, incluso chi non vuole vaccinarsi per stupidità, ignoranza e false convinzioni. Imporre la volontà della maggioranza, anche se giusta, con le discriminazioni non è un buon indice di democrazia.

 

Miniera di litio

Mentre mi avvicino al capolinea della mia esistenza, mi sento sempre più triste e angosciato per il futuro che attende i nostri figli e nipoti.

Penso che la stessa “transizione ecologica” sia l’ultima, in ordine di tempo, grossa presa per il culo dell’industrialismo mondiale. Ora che l’estrazione dei combustibili fossili residui diventa sempre più costosa, l’industria ha bisogno di nuove fonti energetiche a buon mercato per quella che ci propagandano come “crescita sostenibile”, un ossimoro.

Nessuna crescita è ormai più sostenibile, produzione di beni ed inquinamento ambientale sono andati ben oltre ciò che poteva essere sostenuto dal pianeta. L’unica transizione ecologica possibile consiste in una reale decrescita. Sostituire centinaia di milioni di veicoli a combustione con veicoli elettrici darà luogo ad un gigantesco sfruttamento planetario delle cosiddette terre rare, tra cui il litio che serve per le batterie, ed occorre sapere che una miniera di carbone è un prato fiorito in confronto ad una miniera a cielo aperto di litio, senza considerare l’inquinamento prodotto dalla colossale quantità di acqua necessaria per dilavare le rocce che lo contengono.

Purtroppo consumare e produrre meno è inconciliabile con l’imperativo capitalista della crescita continua dei profitti e così, grazie all’avidità di pochi, l’umanità andrà inesorabilmente a sbattere contro un muro, lanciata nella sua folle corsa al consumo, surrettiziamente plagiata nella ricerca della felicità.

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Pubblicato da Rosso Malpelo

Libero pensatore