La legge è uguale per tutti i poveracci

system-failure-matrixAllora, come andiamo? Si vede questa ripresa? Ancora no? Strano, perché sono almeno due mesi che i mass media ci stanno bombardando i cosiddetti con la nuova direttiva del Minculpop: la ripresa è finalmente arrivata. Peccato che nessuno se n’è accorto. Forse dipenderà dal fatto che i più sono alle prese con seri problemi economici, con il lavoro che non c’è, con le tasse da pagare e servizi sempre più inefficienti e scarsi. Ma il governo (qualsiasi governo, a patto che sia ben visto dall‘eurocrazia) sta facendo il bene della nazione e guai a farlo cadere, sarebbe un disastro. Ad esempio sta tagliando la spesa pubblica riducendo e accorpando le sedi giudiziarie, gli ospedali e, quando potrà, anche scuole ed università. Perché questo è il progresso: allontanare i servizi dai cittadini, cosicché domani saremo costretti ad intentare una causa a centinaia di chilometri dalla nostra residenza, magari quando ci saranno gli Stati Uniti d’Europa ci si dovrà rivolgere ad un tribunale olandese, piuttosto che italiano, per chiedere giustizia. Meglio, così si ridurranno i processi e sarà solo chi se lo può permettere a rivolgersi alla magistratura. In compenso i centri di potere sempre più distanti potranno prendere decisioni sulla pelle delle comunità locali, ignorandone il volere e, se serve, inviando l’esercito per imporre il rispetto di tali scelte, prese sotto la spinta di interessi forti che, come noto, hanno a cuore il benessere dei cittadini molto più del loro tornaconto. Anche per un ricovero o un esame specialistico si dovrà fare molta più strada e se nel frattempo si crepa, poco male. L’importante è che esista una sanità d’eccellenza alla quale possano velocemente accedere i ricchi, magari in eliambulanza. Del resto, la globalizzazione è movimento: di merci, capitali e persone. Abituiamoci dunque a spostarci sempre di più per curarci, studiare e lavorare, convinti dalla propaganda di vivere nel migliore dei mondi possibili. Peccato che le comunità si vadano disgregando e sempre più persone si ritrovino da sole ad affrontare le avversità e che, disperate, decidano di togliersi la vita. Effetti collaterali.
Ma restiamo allegri, pensiamo ai guai di un Berlusconi o di un Riva, quelli sì seri, che con tutto il loro potere e denaro sono quasi costretti a subire le sorti giudiziarie di un comune cittadino. Inaudito. Solo perché nelle aule di tribunale campeggia la scritta “la legge è uguale per tutti”. In fondo basterebbe un piccolo emendamento (quasi come per la Costituzione), una parolina in fondo a quella frase e le cose sarebbero molto più ragionevoli: “La legge è uguale per tutti i poveracci“.

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Pubblicato da Rosso Malpelo

Libero pensatore